La violenza sulle donne nel mondo del lavoro: buone pratiche e prospettive future

Un evento organizzato dall’Associazione 6com6.6libera, in collaborazione con Confapi Sicilia, che si terrà il 23 novembre 2023 presso la Sala Rossa di Palazzo Reale a Palermo, dove si tiene l’Assemblea Regionale Siciliana, in vista dell’imminente giornata internazionale contro la Violenza sulle Donne istituita nel 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il webinar è strutturato in due differenti parti, una prima legata all’ambito imprenditoriale e una seconda alla Pubblica Amministrazione e ai servizi innovativi.

Nella prima parte verteranno gli interventi del Presidente di Confapi Sicilia, Dhebora Mirabelli, della Segretaria Regionale Cisl Sicilia, Rosanna Laplaca, del membro del Comitato Scientifico 6Libera, Elisabetta Fugazza e del Vice Presidente dell’Osservatorio 6Libera, Carmelo Aristia. Sempre in questa prima parte, verrà proiettato lo spot “Made in Sicily: bontà al Quadrato!” realizzato nell’ambito del progetto “La Sicilia che piace” promosso dall’assessorato alle Attività Produttive della Regione Siciliana, che ha visto la partecipazione di diverse PMI.

La seconda parte di interventi avrà un’impronta istituzionale, e vedrà la partecipazione del Deputato ARS (Assemblea Regionale Siciliana) e Sindaco del Comune di Mussomeli, Giuseppe Catania, del membro del Comitato Scientifico 6Libera e consulente legale del Servizio Help Me di 6Libera, Francesco Mazza, del Presidente dell’ARS, Gaetano Galvagno e del Presidente FAPI (Fondo Fondazione PMI), Marco Tenaglia.

L’evento sarà moderato da Eliana Chiavetta, conduttrice tv e radio e testimonial di 6Libera.

Di seguito la locandina dell’evento:

Sondaggio Openjobmetis relativo alla prevenzione sui luoghi di lavoro. Aziende lontane dall’attuare misure preventive

L’agenzia per il lavoro Openjobmetis rende noti i risultati di un sondaggio che mira a valutare l’indice di attenzione posta dalle aziende nella prevenzione delle molestie sul luogo di lavoro. Un risultato che mette in evidenza quanto ancora ad oggi le aziende siano lontane dall’attuare delle misure di prevenzione, causando il malessere dei dipendenti e dell’intero ambiente lavorativo.

Questo report unito alle informazioni che da sei mesi l’Osservatorio contro le molestie e violenze sul lavoro raccoglie mediante l’indagine condotta presso le aziende, clicca qui per maggiori informazioni, consente di acquisire ulteriori elementi al fine di agire in tempo contro le forme di violenza e migliorare gli strumenti di ricerca italiana per contrastare questo grave fenomeno sociale, restituendo ai policy maker un dato autentico e aggiornato.

Abbattiamo il muro di omertà! La qualità e la bontà hanno il sapore della responsabilità sociale.

Global Gender Gap Report 2023 – Italia in caduta libera sulla parità

Ogni anno dal 2006, si tiene l’edizione del Global Gender Gap Report in cui viene fatta una valutazione dello stato attuale dell’evoluzione della parità di genere secondo quattro aspetti chiave: partecipazione economica e opportunità, risultati scolastici, salute e sopravvivenza ed emancipazione politica. Secondo il rapporto, allo stato attuale e a livello globale ci vorranno ancora 162 anni per arrivare alla parità politica, 169 per quella economica. Per l’Italia non ci sono buone notizie: rispetto al 2022, su 146 paesi coinvolti nell’indagine, perde 16 posizioni, scendendo dal 63esimo al 79esimo posto, e collocandosi insieme alla Macedonia del Nord e alla Bosnia ed Erzegovina tra i paesi con i punteggi più bassi per quanto riguarda il parametro della partecipazione economica e delle opportunità. Il primato per il divario di genere colmato resta, per il 14esimo anno consecutivo, all’Islanda, seguita da Norvegia, Finlandia, Nuova Zelanda, Svezia, Germania, Nicaragua, Namibia, Lituania e Belgio. Il Medio Oriente e il Nord Africa continuano invece a essere le regioni con il più basso indice di divario di genere complessivo colmato (62,6%), con l’Algeria, il Marocco e l’Oman agli ultimi posti.

Per leggere l’intero report, clicca qui.

L’Europa in tema di violenza contro le donne boccia ancora l’Italia

È una “risposta inefficace e tardiva” quella delle autorità italiane alle denunce di violenza domestica subite dalle donne.

Dopo aver esaminato le misure prese per risolvere i problemi, la Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia a causa della “risposta inefficace” alle denunce.

Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, esprime tra l’altro “preoccupazione” per i dati dell’Italia, che “riflettono una percentuale costantemente elevata di procedimenti relativi alla violenza domestica e sessuale interrotti nella fase istruttoria, un uso limitato di ordinanze cautelari e un tasso significativo di violazione della stessa”.

Strasburgo attende quindi una valutazione completa, accompagnata da statistiche sui procedimenti per violenza domestica e sessuale e gli ordini di protezione, comprese le violazioni a questi ultimi. Ma anche indicazioni sulle “azioni concretamente intraprese e i progressi tangibili raggiunti” attraverso le misure supplementari previste dal piano nazionale per eradicare i pregiudizi e gli atteggiamenti che alimentano la violenza di genere e la discriminazione, che le autorità si sono impegnate ad attuare.

Le richieste sono contenute nella decisione che l’esecutivo dell’organizzazione paneuropea ha preso dopo l’esame delle misure attuate dall’Italia per risolvere i problemi che hanno condotto alle condanne, perché le donne non sono state adeguatamente protette dopo aver denunciato la prima violenza domestica, e questa si è ripetuta. Roma ha fino al 15 dicembre per inviare a Strasburgo informazioni sull’esito dei processi.

(FONTE RAI NEWS)

Islanda, donne in sciopero per la parità salariale

L’Islanda è il primo Paese al mondo in materia di uguaglianza di genere, con una riduzione del 90% del gap salariale e sociale negli ultimi 3 anni, secondo i dati ufficiali del 2022. Per l’intera giornata di ieri le donne hanno abbandonato sia il lavoro retribuito che quello di cura, per denunciare il divario di retribuzione e la violenza sessuale e di genere.

Un intero giorno come quello che esattamente 48 anni fa paralizzò il Paese e innescò un cambiamento epocale per la parità di genere e i diritti femminili, a cui ha aderito il 90% delle donne. Una grande manifestazione, allora come ora, per costringere la società a riflettere sulle differenze salariali dovute al genere e sulla diffusa violenza sessuale nel Paese. I media locali hanno parlato di 70-100mila persone presenti.

Nonostante l’Islanda sia da 14 anni consecutive al primo posto della classifica del World Economic Forum per la lotta al gender gap, le organizzatrici dello sciopero denunciano una situazione ancora di sperequazione. A protestare in piazza anche la premier Katrin Jakobsdottir e varie ministre del suo governo, fra cui le ministre della Giustizia e della Cultura. La premier ha sottolineato che non sono stati raggiunti gli obiettivi di piena uguaglianza di genere, cosa «inaccettabile nel 2023» nonostante siano la priorità del suo governo.

Violenze nel mondo dello sport. Allenatore abusa per anni delle sue allieve tenniste

Angelique Cauchy è un’ex tennista francese che diversi anni fa veniva considerata una delle più promettenti al mondo, tanto da aver scalato le classifiche juniores fino a diventare numero due del mondo.

Durante gli anni di allenamento era ancora minorenne, ed è stata vittima del suo allenatore Andrew Gueddes a più riprese. Come lei altre giovani di età compresa tra i 12 e i 17 anni lo sono state da parte dello stesso molestatore. Oggi Angelique Cauchy ha 36 anni e racconta nuovi episodi riguardanti gli abusi che ha subito dal suo allenatore.

«Sono stati i 15 giorni peggiori della mia vita. Mi violentava tre volte al giorno. La prima notte mi ha chiesto di andare nella sua stanza e non l’ho fatto. E così è entrato lui nella mia. Ero prigioniera, non potevo andarmene quando volevo. Le sere dopo, sembra una follia, ma ci sono andata da sola, e ho fatto quei 13 passi che mi separavano dalla sua stanza per andare a farmi violentare. Ho pensato di uccidermi».

Non solo violenze fisiche, ma anche psicologiche devastanti: «Per spaventarmi mi ha addirittura detto che avevo l’AIDS. Tra i 13 e i 18 anni ho vissuto pensando di avere l’AIDS»

Nel mese di maggio aveva anche raccontato di essere stata “violentata quasi 400 volte” dal suo allenatore “per due anni“. Adesso ha descritto cosa avvenne durante un ritiro durato 15 giorni, in cui è stata violentata fino a tre volte nello stesso giorno.

Cauchy non è stata l’unica vittima di Andrew Gueddes, che dal 2021 sta scontando una pena detentiva di 18 anni per violenza sessuale su quattro minori.

Al via campagna di comunicazione “Made in Sicily Bontà al Quadrato”

La promozione del sistema produttivo regionale all’insegna della responsabilità sociale

Promozione e valorizzazione del sistema produttivo in Sicilia, è quanto promosso dalla campagna promozionale: “Made in Sicily Bontà al Quadrato”, all’insegna della responsabilità sociale.

La Sicilia celebra un anno dall’entrata in vigore (29 ottobre 2022) della legge italiana di ratifica della Convenzione C190 sull’eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, attraverso questa rilevante iniziativa.

L’Associazione 6come6.6libera in collaborazione con la Confederazione delle piccole e medie imprese siciliane (Confapi Sicilia) nell’ambito del progetto “La Sicilia che piace” promosso dall’assessorato alle Attività Produttive della Regione Siciliana lancia la campagna promozionale finalizzata alla valorizzazione del sistema produttivo regionale, quale sistema di eccellenza in ottica di responsabilità sociale, di impresa e politiche di welfare, orientate al miglioramento della qualità di vita dei lavoratori e del benessere della collettività.  Da questo impegno concreto e socialmente responsabile è nato il primo Osservatorio Europeo contro le molestie e violenze sul lavoro: www.6libera.org.

 “Un’ iniziativa partita dai nostri imprenditori siciliani e che poi si è diramata a livello nazionale, con il supporto e coinvolgimento  non solo di aziende di eccellenza associate a Confapi Sicilia come, il Gruppo Irritec, Moak SPA, Damiano Organic SPA, Mecogest SRL, Maredamare srl, Promimpresa e Agriplast SPA, testimonial nello spot, ma anche realtà di eccellenza nazionali come Beup Information Communication Technology SRL, Openjobmetis SPA, Gruppo Assicurazioni Generali, Inalpi, e molte altre”  afferma Dhebora Mirabelli, Presidente Confapi Sicilia. La campagna di comunicazione prevede la realizzazione di uno spot che da oggi sino al 27 ottobre, sarà veicolato dalla TV regionale, Tele Giornale di Sicilia (TGS), canale 12, alle ore 13.30, prima del tg delle 13,50. Partirà anche lo spot su RGS, Radio Giornale di Sicilia che sarà affiancato da una campagna social attraverso le pagine istituzionali Facebook dell’Associazione 6come6.6libera (6libera6come6) e della Confederazione delle piccole e medie imprese siciliane Confapi Sicilia (confapisicilia.it).

Più di una persona su cinque subisce violenza e molestie sul lavoro

Secondo l’Istat, le donne italiane che hanno subito qualche forma di violenza di genere sul luogo di lavoro, solo tra il 2015 e il 2016, sono 1 milione e 404.000. Più di 1 donna su 2 in Italia ha subito molestie o discriminazioni sul posto di lavoro. 1 su 5 ha subito contatti fisici indesiderati. Più della metà è stata vittima di commenti espliciti non richiesti.

Un dato confermato anche dall’indagine diffusa dall’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) e Fondazione Lloyd’s Register e Gallup, che nel 2021 ha coinvolto quasi 75.000 lavoratrici e lavoratori di 121 Paesi, che ha rivelato che più di 1 persona su 5 (quasi il 23%) ha subito violenza e molestie di natura psicologica o sessuale nell’ambito di lavoro. Tra loro, però, solo poco più della metà (54,4%) ha condiviso la propria esperienza con qualcuno, e spesso solo dopo averne vissuta più di una forma di violenza e molestie. Le persone erano anche più propense a dirlo ad amici o familiari, piuttosto che usare altri informali o canali formali. I motivi? La paura che fosse una “perdita di tempo” e “paura per la propria reputazione”.

Nel giugno 2019 l’Organizzazione internazionale del lavoro ha approvato la Convenzione 190 sull’eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro che ha sancito l’obbligo di adottare misure normative coerenti poiché “la violenza e le molestie nel mondo del lavoro possono costituire un abuso o una violazione dei diritti umani e che la violenza e le molestie rappresentano una minaccia alle pari opportunità e che sono inaccettabili e incompatibili con il lavoro dignitoso”.

All’evento “L’Italia vincente. Un anno di risultati” i ringraziamenti per il lavoro di Confapi e 6Libera per le pari opportunità

Sabato 23 settembre 2023 si è tenuto al Palace Hotel di Palermo l’evento: “L’Italia vincente. Un anno di risultati”, durante il quale si è discusso, tra le diverse attuali tematiche, anche della differenza di genere che nella società affonda le sue radici nell’assenza del riconoscimento delle pari opportunità.

Le pari opportunità sono un principio fondamentale che promuove l’idea che tutte le persone, indipendentemente dal loro genere, dovrebbero avere le stesse opportunità, diritti e accesso alle risorse. Le pari opportunità sono un obiettivo importante per promuovere una società giusta ed equa in cui tutti possano raggiungere il loro pieno potenziale, indipendentemente dal loro genere.

Il vicesindaco di Palermo, Carolina Varchi, definisce le pari opportunità come condizione affinché ci sia una libertà.

A tal riguardo, durante il suo discorso, agganciandosi alla problematica della sicurezza, il vicesindaco di Palermo Carolina Varchi ringrazia Confapi Sicilia per l’iniziativa che tutela le donne da molestie e violenze sul lavoro www.6libera.org

Hostess molestata. Assolto dalle accuse di molestie sessuali a Busto Arsizio

Nel gennaio del 2022 il tribunale penale di Busto Arsizio aveva assolto Raffaele Meola, rappresentante sindacale della CISL, dal reato di violenza sessuale: durante un incontro di lavoro negli uffici del sindacato dell’aeroporto di Malpensa, Meola aveva palpeggiato un’assistente di volo. Il tribunale aveva confermato che erano stati compiuti atti sessuali, la vittima era stata ritenuta credibile e la fondatezza delle accuse era stata accertata da testimonianze di altre donne che avevano subito dallo stesso uomo comportamenti simili. Ma aveva assolto l’imputato perché la vittima aveva reagito dopo 20 secondi. Secondo le giudici, la mancanza di reazione aveva creato una sorta di consenso implicito.

La condotta dell’uomo, c’era scritto nella sentenza, «non ha implicato alcun costringimento fisico della vittima», previsto dall’articolo 609 bis del codice penale sulla violenza sessuale, «né si è concretizzata in atti idonei a superare la volontà contraria della persona offesa per insidiosità e repentinità»: l’assistente di volo durante la prolungata molestia «ha continuato a sfogliare e a leggere documenti senza manifestare nessun dissenso» ed era, secondo il tribunale, «nelle condizioni di potersene andare» perché la porta non era chiusa a chiave.