Testi violenti della trap contro le donne

Si è svolto il primo convegno dedicato al tema “Canzoni violente contro le donne. Che Fare?”. Nell’appuntamento dedicato alla sensibilizzazione si è messa in evidenza come, in particolare nella musica trap, la violenza e la molestia nei confronti delle donne ha un impatto davvero devastante. Emerge come il business discografico se ne freghi altamente della questione a scapito del profitto che questo tipo di canzoni genera grazie al seguito di milioni di esponenti della Gen Z e non solo.

Come è noto, alcune canzoni del genere Trap in italia sono “palesemente” da condannare perché lesive della dignità, della moralità e della personalità delle donne. Nonostante i codici etici di aziende discografiche e piattaforme online vadano completamente nella direzione opposta ai testi delle canzoni che quelle discografiche pubblicano e soprattutto promuovono, il business verso cui è orientato attualmente questo genere di musica.

La musica trap del linguaggio duro ha fatto la sua cifra stilistica. Il genere più amato tra i giovanissimi, uno stile musicale in costante ascesa, come rivela anche Wrapped 2023, la classifica annuale di Spotify. A confermare la presenza di espressioni che istigano alla violenza di genere nella musica trap, è un’inchiesta condotta da ‘Libreriamo’, social media italiano dedicato alla cultura, che ha analizzato, attraverso un software, quasi 500 testi di canzoni interpretate dai rapper e trapper del momento, per individuare temi, argomenti, valori dei componimenti. Tra gli artisti analizzati: Sfera Ebbasta, Rkomi, Lazza, Dark Polo Gang, Ghali, Tedua, Izi, Gemitaiz, Achille Lauro, Enzo Dong, Capo Plaza, Tony Effe, Guè Pequeno, Geôlier, Tha Supreme, Blanco, Ernia, Chiello, Shiva.

Quello che emerge è un quadro dove la violenza e la disparità di genere risultano temi ricorrenti nei brani trap: presenti rispettivamente nel 60% e nel 55% delle canzoni analizzate. In pratica quasi 6 brani su 10 contengono espressioni violente contro le donne, accanto a droga, rabbia e autocelebrazione.