Giornalista demansionata dopo la maternità

Lunedì scorso il tribunale del Lavoro di Milano ha condannato il Sole 24 ore per aver demansionato e discriminato la collega Lara Ricci, vice-caposervizio da anni al supplemento culturale Domenica, al rientro dalla maternità.

Il suo lavoro quotidiano era quello di correttrice di bozze. Le sue rubriche le sono state cancellate, così come le trasferte e tutte le attività di organizzazione e ideazione delle pagine e le possibilità di scrittura ridotte drasticamente. A niente sono serviti gli interventi del Cdr, che si è schierato subito a fianco della giornalista e due diffide inviate. Nemmeno le richieste di un colloquio con la nuova amministratrice delegata hanno mai avuto risposta. Il giudice del lavoro, ha condannato il Sole 24 ore a riassegnare alla ricorrente le mansioni pregresse e a risarcire Ricci per il danno alla professionalità, per danno non patrimoniale all’immagine e le immancabili spese di lite. La sentenza colpisce un giornale che a gennaio aveva ottenuto la certificazione di parità del genere  e dove molte giornaliste si spendono per la causa delle donne, e contro la discriminazione sessuale in Italia.