Gender gap, Italia ferma. Pesa ancora l’emergenza Covid-19

L’Italia si trova al 63° posto nell’ultimo Global Gender Gap Report, lo studio annuale pubblicato dal World economic forum (Wef). Il progresso per recuperare la distanza accumulata durante la pandemia è troppo lento e la ripresa economica debole non aiuta: pesa ancora l’emergenza Covid-19 che porta la parità di genere indietro di una generazione. Come in passato, l’Italia è arretrata soprattutto in materia di partecipazione e di opportunità economiche delle donne, che la fanno scivolare al 110° posto della sub-classifica in materia. Sotto questo aspetto è ultima in Europa e al 114° posto (su 146) per le disparità nelle retribuzioni e al 99° per il tasso di partecipazione alla forza lavoro. La Penisola va meglio, ma senza brillare particolarmente, sul fronte dell’istruzione (59° posto assoluto dal 57° del 2021), mentre per la salute, che include la violenza di genere, è solo 108esima (era 118esima). Infine per il potere politico l’Italia è al 40° posto (dal 41°).

Nel complesso l’Europa ha il secondo livello più alto di parità di genere, con il 76,6%, dopo il Nord America, ma la regione ha registrato un miglioramento marginale di 0,2 punti percentuali rispetto all’anno scorso, con un’attesa di 60 anni per colmare il divario. 

La direttrice generale del World Economic Forum Saadia Zahidi, avverte: «La crisi del costo della vita sta colpendo le donne in modo sproporzionato. Di fronte a una ripresa debole, il governo e le imprese devono compiere due serie di sforzi: politiche mirate per sostenere il ritorno delle donne alla forza lavoro e lo sviluppo dei talenti femminili nelle industrie del futuro. Altrimenti, rischiamo di erodere definitivamente i guadagni degli ultimi decenni e di perdere i futuri ritorni economici della diversità».